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Incontro con la memoria viva di Benedetto XVI

In questo testo, padre Antonio Baldoni ci avvicina ai suoi momenti con il Papa emerito. Ha lavorato nella sacrestia papale quando Giovanni Paolo II era Papa e Ratzinger era ancora cardinale. Attualmente è priore del convento di San Pietro in Ciel d'oro, a Pavia, dove gli agostiniani conservano le spoglie di Sant'Agostino


Fino all'anno 2003 sono stato il responsabile della Sacristia Pontificia, e in quanto tale ho avuto modo di incontrare e servire cardinali e vescovi, tra cui anche il Card. Ratzinger, allora stretto collaboratore di Giovanni Paolo II. Tuttavia di lui, allora Prefetto della Congregazione per la fede, ho un ricordo meno “istituzionale” di quelli ascoltati in questi giorni: infatti l’ho visto passeggiare, solo o con il Segretario, negli splendidi giardini vaticani, dove anch'io mi recavo volentieri, sedendomi sotto gli alberi a leggere un libro. Il futuro Pontefice camminava svelto, con il rosario in mano e in testa il basco, un po' calato da un lato, come vedevo in uso presso gli anziani del mio paese...


Non ricordo se si fermasse a parlare quando incontrava qualcuno, tuttavia ricordo che sorrideva o faceva un cenno di saluto. In effetti egli, sia da Cardinale e sia da Papa, amava molto passeggiare, come chiese di fare anche qui a Pavia nel 2007.


Ricordo in modo particolare la sua visita in S. Pietro in Ciel d'oro, il 22 aprile. Io in quegli anni ero di comunità a Milano, ma venni a Pavia per incontrare anzitutto il Papa, ma anche alcuni del suo seguito che avevo conosciuto in Vaticano, tra i quali il Cerimoniere

Mons. Piero Marini e il comandante della Gendarmeria Vaticana in quegli anni.


"Benedetto XVI ha rivelato durante la sua vita e i nostri incontri il suo tratto umano gentile e garbato, come molti hanno detto in occasione della sua morte"

Preferisco dare a questo mio ricordo un taglio “non istituzionale” anche nel rievocare quel poco tempo passato tra noi nella nostra casa. Anzitutto il suo sguardo fisso sull'urna che conserva le ossa del grande Padre della Chiesa... Uno sguardo che rivelava bene il suo desiderio che si stava realizzando proprio in quel momento: incontrare Agostino, e soffermarsi in preghiera dinanzi al suo corpo! Per questo soprattutto era venuto a Pavia, come lui stesso aveva sussurrato poco prima.


Un secondo ricordo riguarda proprio me. Io avevo lasciato il Vaticano un anno prima del conclave in cui fu eletto e quindi non mi poteva conoscere di persona. Però il Capo della Gendarmeria, che era al suo fianco, mi riconobbe, pur in mezzo a tanta gente, e lo riferì al Papa che si fermò, mi salutò dandomi la mano. Una piccola cosa, certo, ma che rivela la sua attenzione e il suo tratto umano dolce, come tanti hanno detto in occasione della sua morte.


Tanti hanno illustrato la sua cultura e sapienza teologica; io desidero solo ribadire che la vera grandezza di una persona non consiste nelle molte conoscenze acquisite, bensì nella semplicità con cui vengono donate ai fratelli. Ecco, io sono certo che Benedetto XVI è stato un grande perché è stata una persona semplice e umile.


Nel nostro chiostro conserviamo il cippo eretto a ricordo della sua visita, e un alberello di ulivo, piantato per l’occasione. Due segni per ricordare Benedetto XVI, Papa della Chiesa universale e conoscitore ammirato di S. Agostino.


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