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Immagine del redattoreJosef Sciberras

«Splendidi meriti di vita e mirabili virtù»: I cardinali agostiniani nella storia

Aggiornamento: 3 ott 2023

«I cardinali Agostiniani, i cui splendidi meriti di vita e le mirabili virtù della loro condotta risplendono con la gloria della porpora, hanno magnificamente illustrato la Santa Romana Chiesa». Con questo elogio, vengono lodati i meriti dell’esiguo numero di cardinali che l’ordine agostiniano ha avuto fino all’anno 1614, quando fu stampata la grande incisione di Oliviero Gatti del grande albero della santità e la gloria dell’Ordine



I frati che sono stati chiamati a questo servizio diretto e di ravvicinata collaborazione con il successore di Pietro nella lunga storia di quasi 780 anni di vita dell’Ordine non hanno avuto una provenienza nazionale molto diversificata, essendo la maggioranza originari della penisola italiana. Infatti, 10 su 14 nominativi hanno provenienza italiana. I restanti quattro sono di origine spagnola, portoghese, maltese e statunitense. Tuttavia, ciò non limita affatto la variegata esperienza e la ricca diversità culturale e spirituale che questo modesto numero di cardinali che l’Ordine ha dato alla Chiesa hanno avuto. Ogn’uno nel proprio contesto ha dato un contributo valido in vari campi di governo o di diplomazia, oppure nel campo intellettuale e di erudizione, nella pastorale o nella ricerca teologica. I porporati agostiniani, dopo anni di servizio all’Ordine, erano sia cardinali di Curia, prestando servizio nelle varie congregazioni e strutture della Santa Sede, sia vescovi immersi nelle realtà delle loro diocesi.


Apre la piccola schiera di porporati agostiniani Bonaventura Badoer de Peraga (1332-1385), uno dei fondatori della Università di Bologna, priore generale e legato pontificio. Da tempo immemorabile chiamato “beato” per la fama di santità durante la sua vita e dopo la morte. Fu creato cardinale nel 1378. Per alcuni, era considerato anche “martire” per la tradizione che racconta la sua morte cruenta sul ponte Sant’Angelo, abitualmente ritenuta opera del suo nemico, il Signore di Padova. Segue nella lista il cardinale Alessandro Oliva (1407-1463). Amico di Pio II, fu apprezzato molto dal pontefice per le sue doti e le sue virtù, tanto che gli ha confidato diverse missioni di pace. Anche lui era stato priore generale dell’Ordine, anche se per breve tempo. Creato cardinale nel 1460, ricevette il titolo di Santa Susanna.

Nel secolo XVI troviamo il grande umanista Egidio da Viterbo (1469-1532), impulsatore della riforma dell’Ordine. Per i suoi meriti è stato creato cardinale nel 1512. Uomo di enorme cultura e di diplomazia. Rimase celebra il suo discorso di apertura del concilio Laterano V, dove invitava la Chiesa alla vera riforma nel capo e nelle membra. Nello stesso secolo troviamo il celeberrimo Girolamo Seripando (1492-1563), agostiniano di grandissimi meriti, sia dentro la propria famiglia religiosa, sia nella Chiesa universale. Anche lui ha coperto il ruolo di priore generale, incoraggiando l’Ordine Eremitano alla riforma e all’osservanza delle Costituzioni. Grande predicatore e intellettuale, fu nominato arcivescovo dell’importante diocesi di Salerno. Gli fu data la porpora da Pio IV nel 1561. Ha contribuito con gran profitto per la Chiesa sia come padre conciliare sia come legato nell’assise Tridentina.


Segue nella lista dei porporati agostiniani Gregorio Petrocchini (1536-1612), priore generale e poi vescovo di Palestrina, creato cardinale da Sisto V. Per venti anni, nella sua veste di cardinale, ha esercitato tanti uffici, in pieno servizio al successore di Pietro. Ha assistito a sei conclavi. Nel XVII secolo erge la figura del grande teologo Enrico Noris (1631-1704), nativo di Verona. Uomo di grandi capacità intellettuali ed erudite, ha dato servizio all’Ordine nell’insegnamento. Numerose le sue pubblicazioni teologiche, tanto che viene considerato come il padre della scuola teologica agostiniana moderna. Fu creato cardinale nel 1695. Fra il 1700 e il 1704 ha svolto la missione di Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana.


Durante il secolo dei Lumi troviamo la figura del cardinale Gaspar de Molina y Oviedo (1679-1744), spagnolo. Creato cardinale nel 1737 da Clemente XII. Qualche anno prima era stato nominato vescovo di Santiago de Cuba, ricevette posteriormente la sede episcopale di Barcellona e successivamente quella di Málaga.


Fra l’inizio del XIX secolo e quello del XX secolo – periodo di grandi turbamenti e cambiamenti sociali – abbiamo un buon numero di cardinali agostiniani. A Patrício da Silva (1756-1840, agostiniano dal Portogallo, gli fu affidata la sede di Evora da Pio VII nel 1819. Nel 1826 passò alla sede di Lisbona dove muore nel 1840. Fu creato cardinale da Leone XII in tempi di Restaurazione. Era un uomo di governo e di diplomazia, non ha potuto partecipare ai conclavi che hanno visto eletti i papi Pio VIII e Gregorio XVI per causa dell’instabilità politica. Segue la lista dei cardinali il primo dei fratelli Martinelli, cioè, Tommaso Maria (1827-1888). Nativo di Lucca, entrò nell’Ordine dove ha mostrato talento negli studi e nell’insegnamento. Come segretario generale ha accompagnato il generale Paolo Micallef nelle sue visite nel nord Europa. Fu membro della commissione teologica in preparazione al concilio Vaticano I, al quale anche partecipò in persona. Gli fu data la berretta cardinalizia da Pio IX nel 1873. Dello stesso periodo è il cardinale Luigi Sepiacci (1835-1893), uomo di grande erudizione, professore all'Università della Sapienza di Roma, consultore di varie congregazioni romane. Leone XIII lo nominò vescovo di Callinico e cardinale nel 1891. Verso la fine del XIX secolo troviamo la figura di Agostino Ciasca (1835-1902), esperto delle Sacre Scritture, orientalista, studioso di varie lingue antiche. Per i suoi meriti intellettuali fu nominato Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano. Ha svolto anche l’incarico importante di segretario di Propaganda Fide. Fu Leone XIII a dargli la porpora nel 1899.


Nel XXmo secolo inoltrato troviamo il nome del cardinale Sebastiano Martinelli (1848-1918), fratello di Tommaso Maria. Anche lui ha servito l’Ordine come priore generale nel 1889 e sotto il suo governo si aggiornarono le Costituzioni. Consultore del Sant'Uffizio, nel 1896 fu nominato Delegato Apostolico per gli Stati Uniti d’America. Nello stesso anno fu ordinato vescovo. Nel 1901 fu creato cardinale da Leone XIII e due anni dopo partecipò al conclave per l’elezione di S. Pio X. Morì nel 1918.


Dopo tanti anni dalla creazione dell’ultimo cardinale agostiniano, in tempi più recenti, l’Ordine ha gioito per la creazione del maltese Prospero Grech (1927-2019): studioso delle Sacre Scritture e insegnante di Patrologia, con p. Agostino Trapé fondò l’Istituto Patristico Augustinianum, di cui è stato nominato il primo preside. Ha svolto una lunga carriera di insegnamento in varie istituzioni romane. Nel 2012 è stato nominato vescovo titolare di San Leone e il 18 febbraio dello stesso anno creato cardinale quando aveva 87 anni.


In fine, oggi, 30 settembre 2023, l’Ordine Agostiniano gioisce nuovamente per la creazione di un altro suo figlio a Cardinale di Santa Romana Chiesa: Robert F. Prevost (1955- ), nativo di Chicago: canonista, missionario, ex priore generale dell’Ordine, vescovo emerito di Chiclayo e da aprile di quest’anno Prefetto del Dicastero per i Vescovi.


In conclusione, la vita e i meriti dei cardinali agostiniani costituiscono un capitolo significativo nella storia dell’Ordine e della Chiesa Cattolica. Attraverso secoli di impegno spirituale, insegnamento, e servizio alla comunità cristiana, questi cardinali hanno incarnato i principi agostiniani di ricerca della verità, vita comunitaria, e servizio al prossimo. Le loro storie sono testimonianze dell’importanza e la attualità della spiritualità agostiniana nel mondo, del valore dello studio come parte del carisma dell’Ordine e dei frutti dell’instancabile lavoro di evangelizzazione che ha lasciato un’impronta indelebile nell’Ordine, nella Chiesa e nella società.




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